Ci sono due momenti dell’anno (ho tralasciato la primavera e l’autunno) in cui l’unico pensiero costante che tormenta noi donne è il cambio stagione. L’idea di togliere tutti i vestiti dall’armadio e sostituirli con quelli del periodo corrente è un lavoro talmente noioso da farci procrastinare anche fino alla fine della stagione stessa; accontentandoci piuttosto di tirar fuori un solo capo alla volta all’occorrenza.
Io non sono certo esentata da questa incombenza. Ho deciso, quindi, di svelarvi in questo articolo come sono riuscita a trasformare un momento di stress, nell’occasione giusta per rivoluzionare l’armadio.

Shopping sì, ma solo se intelligente
No, non sto parlando di correre a fare shopping con la solita scusa del “non ho niente da mettere”. Proviamo a fare un passo indietro e a pensare all’ultima volta che ci siamo trovate di fronte al nostro armadio aperto, magari con l’idea di fare il cambio stagione. Vestiti sparsi ovunque, senza un ordine di colore o tessuto. Un mix confuso di indumenti casual, formali, da lavoro, abiti da cerimonia.

Ammettilo, la tua reazione è stata chiudere l’armadio, chiamare un’amica e invitarla a fare shopping. E una volta arrivata in negozio? Hai comprato vestiti senza un obiettivo preciso (eh sì, ragazze, anche quando si va a fare compere bisogna essere preparate e con un obiettivo chiaro in testa), spaziando tra colori sgargianti e top scintillanti che, lo sai, finiranno nella lista dei Not for me*
Ed eccoti pronta a prendere parte a una nuova puntata di Shopping Night, il programma di Enzo Miccio e Carla Gozzi dove le ragazze partecipanti si sfidano a colpi di borsetta sfilando in una Rinascente notturna.
Fatti furba: armadio a capsule
Il cambio armadio era un tema caldo già negli anni Settanta. Susie Faux, proprietaria della boutique Wardrobe, ha utilizzato il termine capsule per far riferimento a un armadio con un numero limitato di capi adatti a ogni occasione (o quasi), con l’obiettivo di aiutare le donne a sviluppare una maggiore fiducia verso sé stesse in campo professionale – aggiungerei – , indossando un look professionale e “credibile” (esattamente come fanno gli uomini).
Dressing well is a form of good manners.
[Tom Ford]
La moda capsule è esplosa, poi, negli anni Ottanta, quando la stilista americana Donna Karan ha lanciato la collezione Seven Easy Pieces, basata sull’idea di utilizzare solo 7 capi per indossare ogni giorno un look diverso prima di andare a lavoro.
Ma come si organizza un armadio a capsule?
Abbiamo capito che, anche in questo caso, vale la regola per cui Less is more.
Ci sono diverse teorie per cui un armadio a capsule può essere creato con 30 capi fino a un massimo di 50 o addirittura contenere solo 11 capi.
La regola principale è molto semplice, bisogna avere capi must facilmente combinabili e utilizzabili in diverse occasioni: basta pensare al classico e sempre citato tubino nero che ti risolve ogni problema.
Abbinato a una decolleté nude e accessori diventa un abito da sera. Smorzato con una sneaker bianca e un cinturino in vita diventa un capo casual. Aggiungici una giacca e una scarpa mezzo tacco e sei pronta per andare ad un appunto di lavoro.
Ci sono poi tutte le teorie legate alla body shape e alla stagione di colori a cui ciascuna di noi appartiene – a quanto pare – in base al proprio incarnato, ma su questo lascio la parola alle esperte in materia.
Cambio stagione rapido e indolore: rivisitazione dell’armadio a capsule
Come affrontare, quindi, il cambio stagione in maniera divertente e utile? Io ho adattato la teoria dell’armadio a capsule al mio stile e alle mie esigenze.
Ho diviso l’intero guardaroba in tre occasioni d’uso: ufficio, uscite, eventi. Ho analizzato uno per uno i capi e ho abbinato i pezzi di sopra con i pezzi di sotto, aggiungendo scarpa, borsa e, per me essenziali, gli accessori. Non esco di casa senza orecchini.

Mi sono immaginata nella situazione con addosso l’outfit creato, un po’ come quando, da ragazzina, il cambio stagione diventava l’occasione per trasformare la cameretta in un negozio di abbigliamento dove io ero la cliente e mia sorella la commessa e viceversa; mentre il corridoio di casa si trasformava in una passerella di moda, non senza delusione se qualche vestito dell’anno prima non entrava più.
Per concludere, se le sensazioni che provo indossando l’outfit che ho creato sono positive, quei capi si aggiudicano un loro posticino nel mio armadio. In caso contrario, seguiamo il consiglio che la mitica Marie Kondo ci lascia nel suo libro “Il magico potere del riordino“: manteniamo solo le cose che parlano al cuore e scartiamo gli oggetti che non suscitano più gioia. Ringraziamoli per il loro servizio e lasciamoli andare.
Risparmieremo soldi, spazio in casa e tempo. Io vedo solo benefici. E voi siete pronte al vostro cambio stagione?
Fatemi sapere nei commenti se questi consigli vi sono stati utili.
*definizione presa dal workbook sul guardaroba a capsule di Style For Success